Diamond Luisant ( Grottaglie, 22 luglio 1985) è un Pittore, Fotografo e Fashion Designer attivo nel panorama artistico milanese.

Il suo nome d’arte, che letteralmente significa Diamante Lucente, è l’unione tra lingua inglese (Diamond) e francese (Luisant). L’artista ha scelto queste due lingue per rappresentare al meglio i suoi due lati:

il lato ordinario, rappresentato dalla lingua inglese, e quello più elegante e raffinato, evidenziato dall’idioma francese.

Fin da piccolo Diamond sarà affascinato dalla storia e dall’arte; all’età di otto anni inizierà a realizzare i primi dipinti influenzati dallo studio dei grandi maestri del passato come Caravaggio, Artemisia Gentileschi e la ritrattista francese Elisabeth Vigée  Le Brun.   Il giovane e talentuoso Luisant, fin da subito, mostrerà un forte interesse per gli abiti e gli accessori che ornavano i ricchi e potenti protagonisti dei dipinti.

Grazie a questo studio dei ritratti del passato e dei loro protagonisti, l’artista, si avvicinerà alla figura di Maria Antoniette, personaggio molto controverso della storia moderna . Da questa fortissima passione per la regina di Francia, il talentuoso pittore, si avvicinerà al Rococò e al Neoclassicismo studiandone l’architettura, le decorazioni d’interni, l’oggettistica,  la pittura e soprattutto la moda.  Questo bagaglio di nozioni gli tornerà utile, quando nel 2012, con il brand, Diamond Luisant ( che  porta  il  suo  nome) primo marchio di lusso in Europa 100% cruelyfree animalfree, vegan certificato, approderà al mondo della moda  con un estetica rococò rivisitata  in chiave moderna figlia di questi studi.


LA PITTURA 

Per quanto riguarda la pittura, Diamond Luisant,  sperimenterà diversi movimenti artistici per cercare quello che potesse esprimere al meglio il proprio animo.   Dopo il già citato periodo adolescenziale in cui Diamond si dedica alla realizzazione di copie di dipinti antichi, il pittore,  approderà in giovane eta all’astrattismo, dove realizzerà quadri utilizzando diverse materie e colori incompatibili tra loro. L’astrattismo però non permetteva al pittore di poter manifestare i propri sentimenti e stati d’animo come  desiderava, per questo, Diamond già più maturo, decise di abbandonarlo e di abbracciare  l’iperrealismo, corrente artistica , che fin da piccolo lo aveva affascinato.

L’iperrealismo del pittore però non si concentra  sulla vita quotidiana o su semplici oggetti,  ma si sofferma sulle persone come: parenti, amici o semplici modelli.

Diamond predilige ritratti senza colori o elementi che possano contestualizzare in un determinato periodo storico il dipinto, in altre parole, vuole che sia impossibile, per lo spettatore, riuscire a inserire l’opera in un momento  ben preciso della storia.

Sempre per lo stesso motivo, l’artista preferisce  ritrarre i propri modelli completamente nudi, senza alcun vestito o elemento che copra i corpi dei protagonisti.

Come ripetutamente dice Diamond, il suo obbiettivo, è quello di rendere sempre attuali i propri dipinti, come fotografie perse nel tempo.

Il volto dei modelli è privo di espressione, non tradiscono emozioni di rabbia o di felicità, ma solo una grande tranquillità.

Questo è un espediente per far si che l’osservatore si concentri sullo sguardo dei soggetti;  unico elemento che tradisce un sentimento  o qualche pensiero.

I modelli hanno uno sguardo perso, come se stessero attraversando un lungo periodo di sofferenza e cercassero di evadere dalla loro realtà pensando ai momenti felici del loro passato.

Diamond spiega che è interessato agli occhi perché  la parte più nascosta di noi la si può percepire attraverso lo sguardo, possiamo fingere  gioia o tristezza grazie al volto,  ma basta osservare gli occhi per capire cosa stiamo veramente provando, questo perché, gli  occhi non possono mentire.

Lo sfondo dei suoi dipinti è di un grigio più scuro rispetto ai volti, questo serve per far concentrare l’osservatore sullo sguardo dei personaggi, sicuramente il vero protagonista dell’opera.

Indubbiamente appena si osservano questi dipinti si sente tutto il peso e la malinconia dei protagonisti.

Diamond  ha, infatti,  il terrore di perdersi nel tempo, di vivere una vita semplice e di non riuscire a realizzare nulla che meriti di entrare nella storia.

Questa paura lo tormenta da quando era bambino; infatti, studiando il proprio albero genealogico è arrivato in un punto dove non è riuscito più a ricostruire la vita dei propri parenti; per questo motivo  è nato in lui il timore di venire dimenticato e di sparire per sempre.

Come l’artista afferma spesso, vuole lasciare memoria di sé, vuole rendere la propria vita utile per il mondo che lo circonda, un pensiero che possiamo riprendere nella mentalità greca antica e che costantemente lo tortura.


LA FOTOGRAFIA 

Nel 2004, Diamond Luisant si trasferirà dal paese di origine alla città di Milano per studiare all’Accademia di Brera, dove sperimenterà diverse tecniche e ha la volontà di apprendere il più possibile ogni forma d’arte.

Frequenterà corsi di Storia della fotografia, che lo avvicinerà a questa nuova tecnica, di Storia del Restauro, Scenografia e Costume per lo spettacolo.  Quest’ultimo esame sarà molto utile per la creazione del, già citato, brand di moda. All’inizio il giovane Diamond realizzava abiti per i suoi scatti fotografici, solo successivamente, deciderà di creare abiti sontuosi , appariscenti e con un fascino antico riletto in chiave moderna, adatti a delle collezioni di alta moda. 

Nei cinque anni di studi Diamond eccellerà in tutti i campi, mostrando un forte spirito di adattamento per ogni tecnica artistica.

Uscito dall’Accademia di Brera, inizierà a lavorare come fotografo di moda, ma abbandonerà presto questo percorso perché interessato a scattare fotografie artistiche, dove è presente anche la moda, ma utilizzata solo come un accessorio.

Le fotografie artistiche di Diamond Luisant vogliono raccontare una storia,  ispirata al mondo antico. I protagonisti mostrano corpi sensuali e volti infelici; tutto nella fotografia è avvolto in un alone di malinconia tipica dell’artista. 

Diamond Luisant cerca in tutti i modi di rendere gli scatti il più pittorici possibili, questo perché l’artista vuole creare una sorta di “inganno”, vuole che sia impossibile per lo spettatore riuscire a comprendere se sta osservando un dipinto o una fotografia.  Per far funzionare questo inganno, l’artista tende a interessarsi alla luce che colpisce i personaggi, le pose, i panneggi e i vestiti; tutto nella foto è studiato nel minimo dettaglio e nulla viene lasciato al caso.

Quasi tutte le istantanee, come i dipinti, hanno uno sfondo molto  scuro; Diamond mette in risalto solo la figura umana con un colpo di luce proveniente da sopra, utile per dare delle ombreggiature e dei chiaro-scuri molto forti tipici della pittura e non della fotografia.


VIDEO ARTE

L’artista tende a voler trasformare i suoi dipinti in fotografie e le sue fotografie in dipinti.

Diamond Luisant si occupa anche di creare video artistici, molto  concettuali, che  nascondo  tantissimi messaggi simbolici, uno dei più interessanti è indubbiamente quello dedicato a Maria Antonietta, musa ispiratrice del giovane artista.

 

Oggi Diamond Luisant sta ottenendo le prime attenzioni da parte della stampa specializzata, arrivando ad essere protagonista di due articoli su Artwave e uno sul blog “Emozione Arte”, diventando ben presto la punta di diamante di queste due riviste d’arte.

 

Francesco Mancini